IL TUO CUORE BLINDATO -- BIOGRAFIE DREAMCAST - Leggendo Romance



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IL TUO CUORE BLINDATO -- BIOGRAFIE DREAMCAST


David  Pocock  nasce il 23 aprile 1988  in una zona agricola alle porte di Gweru, una città nelle Midlands dello Zimbabwe. Ha iniziato a giocare a rugby a 8 anni sognando un futuro nella nazionale sudafricana.

Nel 2002 si trasferisce a Brisbane (Australia) con la sua famiglia (mamma, papà e due fratelli più piccoli) . Il trasferimento in Australia nel 2002 lo condusse alla trafila nelle Nazionali giovanili del suo nuovo Paese di residenza. In ambito sportivo  si è segnalato per il suo attivismo come  ambientalista e contro l'omofobia; fuori dal campo è sostenitore, insieme alla sua compagna Emma, del matrimonio gay .


Entrato a far parte della franchise di Perth del Western Force, debuttò con essa nel 2006 non appena compiuti i 18 anni regolamentari per disputare il torneo; a 20 anni, nel novembre 2008, debuttò negli Wallabies (la nazionale australiana) contro la Nuova Zelanda. Inizialmente terzo centro, a metà 2009 divenne titolare nel ruolo di flanker

Pocock è noto anche per il suo attivismo: nel 2012 durante un dibattito televisivo si pronunciò in favore della soppressione delle discriminazioni contro gli omosessuali e della legalizzazione del matrimonio egualitario; qualche anno più tardi, nel 2015, denunciò all'arbitro Craig Joubert l'utilizzo di insulti omofobici durante un incontro di Super Rugby da parte di alcuni giocatori[; in segno di solidarietà con le coppie omosessuali Pocock e la sua compagna, Emma Palandri, hanno comunicato di non volere registrare legalmente il matrimonio fintantoché l'Australia lo vieta alle coppie dello stesso sesso.

A fine Super Rugby 2012 Pocock firmò un impegno triennale con i Brumbies di Canberra. Dopo avere declinato alcune offerte provenienti dalla Francia, Pocock rinnovò il suo impegno con gli Brumbies anche per la stagione 2016.

Al di fuori del rugby è il co-fondatore di EightyTwenty Vision , un'organizzazione che collabora per lo sviluppo della comunità dello Zimbabwe rurale, soprattutto per quanto riguarda la salute, l’alimentazione e  l'acqua.
David, oltre ad essere un rugbyman professionista a livello internazionale, sta studiando per conseguire una laurea sui sistemi agricoli econoligi  ed è fortemente interessato al sistema alimentare e come influenza la nostra salute. Nel suo tempo libero è un giardiniere appassionato.



Bismarck Wilhelm du Plessis (Bethlehem, Sudafrica, 22 maggio 1984) è un rugbista a 15 sudafricano,
tallonatore campione del mondo nel 2007 con gli Springbok, la nazionale sudafricana Du Plessis fece il suo esordio negli Shaks nel 2005, ma la vera notorietà giunge durate il Tri-Nations contro l’Australia a Sidney nel 2007, quando, con il fratello Jannie fece il suo debutto internazionale. Du Plessis è un personaggio abrasivo che a volte permette all’aggressività di avere la meglio su di lui; nonostante la stazza e il suo stesso ruolo di tallonatore è dinamico e atletico ed è considerato una delle figure più ispiratrici all'interno dello spogliatoio Springbok. A giugno 2015, insieme a suo fratello, con il quale ha uno stretto legame, è stato ingaggiato in Francia per tre anni, al Montpellier


Jonathan Peter “Jonny” Wilkinson nasce a Frimley il 25 maggio 1979, cittadina del Surrey non molto distante da Londra. Jonny Wilkinson fu iniziato alla pratica del rugby fin dai primissimi anni d'età; figlio di rugbista, infatti, fu avviato alla disciplina a quattro anni. Continuò a giocare durante tutta la sua carriera scolastica e, a 17 anni, arrivò con la squadra del suo liceo alle semifinali di un torneo nazionale interscolastico organizzato dal Daily Mail. All'epoca, Wilkinson era già un rugbista d'interesse nazionale: due anni prima, nel 1994, era stato infatti selezionato per la nazionale studentesca inglese che affrontò un tour in Australia. Nel 1997 prese un anno di pausa dall'università per tentare la carriera professionistica, accettando l'offerta di contratto dei Newcastle Falcons, club nel quale militò per 12 stagioni. Il suo immediato successo non gli permise più di riprendere gli studi e da allora rimase uno studente in sospeso («all'epoca tralasciai l'università, perché il rugby mi coinvolse… laurearmi a suo tempo è una cosa che avrei sempre desiderato fare»). Parlare della sua carriera professionale richiederebbe pagine e pagine, costellate di tante tappe luminose che l’hanno reso il mediano d’apertura migliore a livello mondiale, conosciuto, stimato, preso ad esempio, amato. Wilko è il Re ancora adesso sebbene la sua carriera rugbistica sia terminata circa un anno fa; Jonny però non si è allontanato dal rugby, è rimasto infatti strettamente legato al Toulon Rugby e proprio Tolone è oramai la sua città, il l 2 giugno 2014 il sindaco di Tolone conferì a Wilkinson la cittadinanza onoraria per avere contribuito a rendere la locale squadra, nel quinquennio di militanza, due volte campione d’Europa e per la prima volta dal 1992 campione di Francia. Nel 2011 ha fondato, insieme a suo fratello Mark, anch’egli in passato rugbista professionista nel Newcastle, l’azienda di abbigliamento sportivo Fineside, cui si dedica a tempo pieno dopo la fine dell’attività agonistica. Oggi Jonny è a disposizione del Tolone. Non è il veterano che si concede alle matricole, è un uomo in crescita, calato in un ruolo diverso da quello del playmaker avvicinatosi più di tutti gli altri alla perfezione. Spiega: “Non lavoro sul collettivo, lavoro sui singoli giocatori. Cerco di comprenderli, e per farlo ho bisogno di conoscerli. Passo molto tempo a parlare, ad ascoltare quello che fanno e quello che amano. Per cercare il meglio di una persona, bisogna sapere chi è”. Jonny risolve problemi, ma non sale in cattedra. Non dice: si fa così. Perché “così” faceva lui. Mentre gli altri hanno diritto di arrivare al risultato con i loro mezzi e seguendo il loro percorso. Certo, ci sono aspetti tecnici che bisogna trasmettere. Ma tenendo conto del fattore individuale: “La squadra non è né una classe, a cui impartire la stessa lezione, né una fabbrica, in cui tutti devono produrre gli stessi pezzi. Nello sport non c’è uniformità”. Sir Wilko il Re, è forse il rugby man di cui si è parlato e scritto di più. Calcolatore, cerebrale, intenso, introverso, complesso come una coreografia, emblema dello sportivo perfetto. Al di là di questa facciata apparentemente gelida, Wilko è un uomo che si è guadagnato ogni istante del suo lungo, tortuoso e splendente cammino che lo ha portato a essere ciò che è. Non solo gloria, però, perchè la sua è stata una carriera costellata anche di numerosi infortuni che l’hanno ostacolato fisicamente; non si è fatto mancare neppure un avversario temibile, il mostro della depressione che lo stava minando nel profondo dell’anima, ma lui si è sempre rialzato, è andato avanti. Sir Wilko, rugby man filosofo, buddista, bello come un surfer californiano; faccia d’angelo, voce gentile e sottilmente nasale.

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